La centralità della donna nel mondo del caffè Lavazza: un omaggio tutto al femminile

L’8 marzo scorso si è svolta la Giornata Internazionale delle Donne, un momento con cadenza annuale, simbolo della lotta per i diritti e l’uguaglianza di genere.

La presenza femminile all’interno del settore del caffè ha un ruolo importante, anzi importantissimo. Quando ci ritroviamo con gli amici a degustare un sofisticato espresso o un gustoso mocaccino, non ci soffermiamo mai sulle origini del contenuto della tazza. In realtà dietro a questa iconica bevanda non ci sono grandi multinazionali e slogan, ma piuttosto esseri umani, tra cui, ovviamente, le donne. È proprio per esaltarne la forza, il coraggio e l’indipendenza che è pensato il seguente articolo.

Lavazza ha fatto del mondo femminile una costante, in quelle che sono le pubblicità più conosciute, dai primi anni ’50 fino ai giorni nostri.

Vediamo insieme come l’archivio storico online del Museo Lavazza ha ricostruito una storia all’insegna de “Il caffè è Donna”.

In principio c’era la cucina

Se pensiamo a una donna vissuta nel periodo tra il Sedicesimo e il Diciassettesimo secolo, possiamo solo immaginare quali fossero gli ostacoli, all’ordine del giorno, d’affrontare e da superare. Infatti, anche un atto semplice come sorseggiare una tazzina di caffè non era “roba da donne”. Essendo definito come “bevanda del diavolo”, questo prodotto poteva solo essere preparato dalle donne di casa, ma era loro vietato berlo.

Altri tempi, certamente, ma non poi così lontani. Nei primi anni ’50 si assaporano il benessere e il lusso portati da quel periodo conosciuto come boom economico. Il caffè non viene più considerato proibitivo per le donne, ma per quest’ultime il background non cambia. Le pubblicità dell’epoca erano pensate per un pubblico ben preciso: le massaie. Ecco che il contesto casalingo ritorna, in tutta la sua potenza.

Chi dice anni ’50 dice Carosello

Forse ai più giovani non sarà nota, ma per i figli del boom economico, le storie a puntate di Cabalero e Carmencita erano un appuntamento imperdibile.

La mascotte della Lavazza dalle lunghe trecce nere e dalla bocca a cuore cambia per sempre la concezione della donna, sia nel mondo della comunicazione sia nella società popolare del tempo.

Da personaggio sempre bisognoso di aiuto e nelle perenni grinfie del malvivente, Carmencita torna nel 2004 e non più come donzella fragile e indifesa, ma piuttosto come simbolo dell’emancipazione femminile. Ricompare nelle vesti di una giornalista e speaker radiofonica che non ha bisogno di nessuno e proclama definitivamente la sua indipendenza in quanto donna.

Campagna Paradiso e il cambio di registro

Dal 1995 fino agli ultimi anni, la Campagna Paradiso è stato il cavallo di battaglia della Lavazza. A farla da padrone una figura femminile che veste i panni di un angelo, ma a tratti anche tentatrice che coinvolge il consumatore. È l’epoca della passione e della femminilità in tutta la sua bellezza, iniziata negli anni ’60 con le inserzioni pubblicitarie de “la ragazza con il cappello”, portatrice della vivacità e dell’intraprendenza.

Calendari Lavazza: la donna non è solo bellezza

Dalla prima edizione nel 1993, i Calendari Lavazza veicolano l’immagine di una femminilità non facilmente riassumibile in un unico termine. Le donne ritratte negli scatti sono fiere, combattive, sensuali, passionali, ironica e chi più ne ha più ne metta.

In questi ritratti troviamo dee, mamme, forze della natura, domatrici, esploratrici spaziali e molti altri concetti racchiuse nel termine “femminilità”. È il caso di dire che Lavazza deve alle donne il suo successo, fonti d’ispirazione, rivoluzionarie, coraggiose e ambiziose.

Dorando Service s’impegna a trattare solo prodotti sostenibile ed equosolidali, in difesa di tutto il mondo femminile.

Portiamo i nostri servizi nelle province di Modena e Reggio Emilia.

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